In questo post rispondiamo alla domanda: come scopro se un contatto mi ha bloccato su WhatsApp?
Sospetti di essere stato bloccato su WhatsApp? Vuoi scoprire se il tuo presentimento è fondato o meno? Ecco 5 metodi per scoprilo, ognuno con il suo coefficiente di affidabilità (c.a.) che indica su una scala da 1 a 100 il grado di efficacia del metodo.
L’applicazione di messaggistica WhatsApp non ha mai rilasciato una funzione ufficiale che permette agli utenti di sapere se il proprio contatto è stato bloccato da un amico o meno. Tuttavia, con queste indicazioni è possibili avvicinarsi con assoluta certezza alla risposta che stavamo cercando.
I diversi simboli indicatori presenti nei messaggi (spunte, ultimo accesso, immagine del profilo, ecc.) spesso creano confusione.
Solitamente si cominciano ad avere i primi sospetti quando non si ricevono più messaggi per un po’ di tempo. Il vuoto assoluto, nessuna conversazione, il nostro contatto “sospetto” sembra sparito. Così, entri nel suo profilo e ti accorgi che l’aggiornamento di stato risale a mesi prima (es. “Sole, mare, estate”, si legge nel suo stato su WhatsApp, ma siamo in inverno… qualcosa non quadra). Poi, quando i tuoi sospetti iniziano a gonfiarsi, ti accorgi che è sparita anche la sua foto del profilo…
A chi non è mai capitato di non vedere più l’immagine del profilo di un amico e pensare di essere stati bloccati? Bene. Grazie a questo tutorial che trovi qui di seguito potrai mandare via ogni dubbio. Se qualcuno ti ha bloccato su WhatsApp, adesso sei in grado di scoprirlo.
Prima di sconfiggere il proprio nemico, però, è necessario conoscerlo.
Vediamo dunque come si blocca un contatto WhatsApp e, in seguito, i quattro diversi metodi che consentono di scoprire se qualcuno ha deciso – ragionevolmente o meno – di troncare la nostra comunicazione via WhatsApp.
Come si blocca un contatto WhatsApp
Quando si blocca un contatto su WhatsApp, ogni possibilità di invio e ricezione messaggi, foto e video viene automaticamente annullata. Inoltre, attivando questa opzione l’utente bloccato non vedrà più i nostri aggiornamenti di stato, dell’immagine del profilo e, se abbiamo l’opzione “ultimo accesso” attiva, anche questa non sarà visualizzabile.
N.B. Ricorda che quando blocchi un contatto su WhatsApp, non solo non riceverai più i suoi messaggi, ma neanche tu sarai più in grado di contattarlo.
Bloccare un contatto è davvero semplice. Vediamo il metodo classico che funziona su tutti i dispostiti (iPhone, Android, Windows Phone, ecc.):
Aprire l’applicazione e seguire il percorso: impostazioni > Account > Privacy > Bloccato (o contatti bloccati)
Selezionare il tasto “Aggiungi nuovo” e seleziona il contatto da bloccare dalla tua rubrica, che verrà aggiunto alla “lista dei contatti bloccati”.
Scorciatoia iPhone: se usi WhatsApp su iPhone, esiste anche un’alternativa veloce per bloccare un contatto: quando si riceve un messaggio da un utente che non abbiamo in rubrica, sotto il numero di telefono appariranno tre opzione: blocca, modifica, aggiungi. Selezionare dunque “blocca” per attivare la funzione “blocca contatto”.
Ps: quando si blocca un utente su WhatsApp, NON viene automaticamente eliminato né dalla lista dei contatti WhatsApp né dalla rubrica del tuo telefono. Per fare questo, è necessario cancellare il contatto indesiderato direttamente dalla rubrica.
#1. 5 metodi per scoprire se sei è stato bloccato su WhatApp:
Come anticipato, vediamo nel dettaglio cinque diversi metodi per scoprire se siamo stati bloccati su WhatsApp. Ognuno di questi, è affiancato da un coefficiente di affidabilità (c.a.) che indica su una scala da 1 a 100 l’affidabilità del metodo.
Per scoprirli, guarda questo video riassuntivo o continua a leggere la guida.
1. Tecnica dell’ultima visita (c.a. 45%)
La prima cosa da controllare per scoprire se siamo stati bloccati è controllare la funzione “Ultima visita” del sospettato. Per farlo, basta aprire una conversazione con lui (senza scrivere nulla) e verificare cosa compare giusto sotto il suo nome contatto. Se vedete la scritta “Ultimo accesso alle…”, allora è certo che NON siete stati bloccati. Se invece non compare nulla, ci sono buone probabilità che siete stati inseriti nella sua “lista contatti bloccati”.
Margine d’errore: ultimamente questo metodo ha perso di affidabilità dopo che molti utenti hanno deciso di nascondere l’ora dell’ultimo accesso.
2. Tecnica della foto del profilo (c.a. 65%)
La tecnica della foto del profilo è simile alla precedente ma con un grado di affidabilità più alto, grazie al fatto che non è possibile “nascondere” la foto del profilo così come avviene per l’ultimo accesso. Questo metodo, infatti, consiste nell’aprire il profilo del contatto sospetto e verificare lo stato della sua immagine del profilo. Se non riuscite a visualizzarla, allora è probabile che quel contatto vi ha bloccato. Quando si blocca un contatto, infatti, si elimina la possibilità per quell’utente di vedere la foto del profilo.
Margine d’errore: potrebbe accadere che un utente semplicemente decide di eliminare la foto del profilo, sviando la vostra ricerca.
3. Tecnica della singola spunta (c.a. 55%)
Il terzo metodo che abbiamo a disposizione riguarda le famose “spunte” (le piccole v verdi che appaino in basso a destra nel messaggio e che indicano se è stato inviato/letto/ricevuto). Se siete stati bloccati, vedrete sempre una sola spunta accanto al messaggio e non vedrete mai apparire la doppia spunta (due piccole v verdi).
Margine d’errore: questo metodo può risultare fallibile qualora il contatto sospetto conosca la tecnica per leggere un messaggio senza fa apparire le spunte oppure se rientra in uno di questi casi particolari.
4. Tecnica quasi perfetta (c.a. 90-99%)
I primi tre metodi, come indica il loro c.a., sono abbastanza affidabili ma sono ancora lontani da quella certezza che stiamo ricercando. Per essere del tutto sicuri che quel contatto sospetto ci ha bloccati su WhatsApp, ci vuole una mano in più. A darcela è la psicologia. Nulla di complicato. Si tratta di combinare le tecniche sopra illustrate con ciò che sappiamo del comportamento su WhatsApp del sospettato. Questo, ci consente di superare i “margini d’errore” riscontrati nelle tecniche 1, 2 e 3.
Si tratta in pratica di incrociare i dati che abbiamo a disposizione. Raccogliamo quello che abbiamo appreso seguendo i punti 1, 2 e 3, e vediamo se ci sono incongruenze rispetto ai comportamenti usuali del sospettato. In teoria può sembrare complicato, ma non serve essere degli psicologi. Vediamo come fare con un esempio.
Esempio: Vogliamo scoprire se il nostro contatto Marco R. ci ha bloccati. Aprite il suo contatto su WhatsApp e non appare l’orario dell’ultimo accesso. Avete controllato le spunte, e non visualizzate mai quella “doppia”, e manca la foto del profilo. In questo caso ci sono ottimi presupposti per concludere che Marco vi ha bloccati. Per esserne certi, attivate la vostra memoria e cercate di ricordare che tipo di utilizzo Marco faceva dell’applicazione.
Solitamente, gli scenari più comuni che ci troveremo davanti sono due:
- Se usava WhatsApp raramente… potrebbe NON averti bloccato. In questo caso, ricontrolla ogni giorno per una settimana. Se non noti cambiamenti (per esempio, la presenza o meno dell’immagine del profilo che fino a ieri riuscivate a visualizzare) allora hai la risposta che stavi cercando: Marco ti ha bloccato.
- Se usava (e usa) WhatsApp decine di volte al giorno… è certo, sei stato bloccato!
Dunque, più saremo abili ad incrociare i dati che abbiamo raccolto, più aumenteremo il grado di affidabilità della risposta alla domanda “come scopro se un contatto mi ha bloccato su WhtsApp?”. Il c.a., proprio in base alle nostre capacità investigative, può variare da 90% a 99%, la quasi assoluta certezza che siamo stati bloccati.
5. La prova del “gruppo”: essere sicuri al 100% di essere stati bloccati (ma attenzione!)
Le quattro tecniche sono utili e valide, ma lasciano quell’1% di incertezza sul blocco contatto che vorremmo eliminare. Bene. Il problema è stato risolto grazie a un “trucchetto” pubblicato dal portale ispanico Wasap Ninja che permette di rispondere con certezza assoluta alla domanda che ci siamo posti n questo articolo: come scopro se un contatto mi ha bloccato su WhatsApp?
La risposta è semplice. Se tutti i sospetti indicati nei metodi 1, 2, 3 e 4 sono reali, si può passare alla prova definitiva.
Qualcuno potrebbe pensare di usare direttamente questo metodo e saltare gli altri, ma il rischio di “essere scoperti” diventerebbe troppo alto. Lo vedremo nei dettagli dopo aver come scoprire un eventuale blocco su WhatsApp tramite i gruppi.
Iniziamo riprendendo il quadro generale:
Cosa succede quando un contatto è bloccato in WhatsApp?
- I messaggi inviati dall’utente bloccato non saranno consegnati al destinatario.
- Non è possibile effettuare chiamate attraverso l’applicazione che è stata bloccata.
- Non si vede l’aggiornamento di stato, l’ultimo accesso e le modifiche alla foto del profilo.
Tuttavia, questi indicatori non necessariamente garantiscono di scoprire se qualcuno è stato bloccato (come abbiamo già visto in precedenza).
Per sapere con certezza se è stato impostato un blocco su WhatsApp serve dell’altro. Procedere come segue:
- Aprire WhatsApp e crea un nuovo gruppo.
- Cercare il contatto da cui si sospetta di essere stati bloccati e provare ad aggiungerlo al gruppo appena creato.
- Se non sei stato bloccato da questa persona, il contatto verrà normalmente aggiunto al nuovo gruppo.
- Se invece sei stato bloccato, vedrai un messaggio simile a questo “Non sei autorizzato ad aggiungere questo contatto”. Questo significa che sei stato bloccato, senza più dubbi.
La morale della storia è che si possono aggiungere a un gruppo solo contatti non bloccati.
Attenzione però! Sebbene questa tecnica da la certezza assoluta di essere stati bloccati, si corre il rischio di essere accusati di “sospetti infondati”. Se non siete stati bloccati, infatti, la persona su cui avete sospetti verrà aggiunta a un gruppo fittizio e sicuramente si chiederà “perché mi ha aggiunto?”. Per questo motivo, e per evitare di “farsi scoprire”, prima di fare la prova del gruppo è consigliato utilizzare gli altri metodi ed avere dei sospetti il più fondati possibile.
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